La cessione del quinto spiegata in 10 punti

La cessione del quinto è una tipologia di prestito sempre più richiesta, perché presenta numerosi vantaggi, come il poter essere richiesta anche da chi ha avuto in precedenza problemi di affidabilità creditizia. Richiedere questo finanziamento è molto semplice. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

1. Cessione del quinto: cos’é

La cessione del quinto è una formula particolare di prestito personale a tasso fisso. Si chiama così perché il debito contratto viene rimborsato attraverso una trattenuta in busta paga (o nella pensione) di importo non superiore a un quinto dello stipendio mensile netto. La cessione del quinto, che non può avere durata superiore a 120 mesi, è un finanziamento non finalizzato: cioè non è necessario specificare il motivo per il quale si richiede il prestito.

 

2. Prestito classico e prestito con cessione del quinto: le differenze

Nella cessione del quinto il debito viene rimborsato all’ente che l’ha erogato detraendo l’importo della rata direttamente dalla busta paga o dalla pensione. La rata viene perciò versata alla banca o alla finanziaria dal datore di lavoro o dall’istituto di previdenza se si è pensionati. Nei prestiti personali classici, il debito viene invece rimborsato alla banca o alla finanziaria da chi ha richiesto il finanziamento.

 

3. Chi puó richiederla

I dipendenti sia pubblici sia privati con un contratto di lavoro a tempo indeterminato e i pensionati. Anche il datore di lavoro deve soddisfare alcuni requisiti: dimostrare la sua solidità economica e avere un numero minimo di dipendenti normalmente fissato a 16. Chi ha un contratto a tempo determinato o a progetto può usufruire della cessione del quinto a patto che il debito venga estinto non oltre la scadenza del contratto di lavoro.

 

4. Le garanzie necessarie

Non sono richieste garanzie particolari perché il finanziamento è di fatto garantito dal TFR maturato per quanto riguarda i dipendenti e dalla pensione, che rappresentano una forma di tutela in caso di eventi come perdita di lavoro, infortunio e rischio vita. E’ tuttavia richiesta un’assicurazione obbligatoria che tutela dal rischio vita e dalla perdita di lavoro per la parte del finanziamento che eccede il TFR maturato. I costi della polizza vengono trattenuti direttamente dalla banca o dalla finanziaria che erogano al richiedente l’importo decurtato dalle spese assicurative. Per legge, per tutta la durata del rimborso, i dipendenti non possono chiedere anticipi sul TFR.

 

5. I documenti necessari

Al momento della richiesta bisogna presentare, oltre alla documentazione anagrafica e personale, anche le certificazioni necessarie all’inquadramento della posizione lavorativa e reddituale del richiedente. Mentre per i pensionati basta il cedolino della pensione, ai lavoratori dipendenti sono richiesti: l’ultima busta paga, il ‘certificato di stipendio’ contenente la data di assunzione, la retribuzione annua e mensile(sia lorda sia netta), l’importo relativo al TFR sin lì maturato ed eventuali trattenute già presenti in busta paga.

Il lavoratore dipendente deve firmare una delega che autorizzi il datore di lavoro a pagare mensilmente la rata del prestito tramite trattenuta dallo stipendio. La banca o la finanziaria provvedono invece a richiedere direttamente il benestare del datore di lavoro che si impegna così al versamento puntuale delle rate, attraverso la notifica allo stesso del contratto di finanziamento.

 

6. Le condizioni economiche e gli importi finanziabili

Nel contratto di cessione del quinto devono essere specificati:

  • il tasso di interesse praticato;
  • l’ammontare del finanziamento e le sue modalità;
  • il numero delle rate, il loro importo e le rispettive scadenze;
  • le condizioni;
  • eventuali altre spese (compresi gli interessi da pagare in caso di mora);
  • il TAEG (Tasso annuo effettivo globale) e le rispettive eventuali condizioni che lo modificano;
  • causali e importi delle spese non comprese nel TAEG;
  • le coperture assicurative;
  • le garanzie (se richieste)

Il TAEG comprende gli oneri accessori e le commissioni bancarie ma, nel caso della cessione del quinto, le spese assicurative possono anche essere escluse. L’importo massimo che si può richiedere dipende da variabili come: l’entità del TFR maturato; gli anni di anzianità lavorativa (per i dipendenti); e l’ammontare mensile dello stipendio o della pensione. Infatti, poiché la rata mensile non può superare un quinto dello stipendio netto o della pensione, tanto maggiori sono questi importi, quanto maggiore potrà essere la rata e, di conseguenza, maggiore sarà il prestito erogabile. Inoltre, maggiore è l’anzianità lavorativa, tanto più alto il TFR maturato e, quindi, maggiore sarà la garanzia da offrire alla banca o alla finanziaria.

 

7.  Delega e rinnovo della cessione del quinto

Esiste una tipologia di prestito personale molto simile alla cessione del quinto. Si chiama delega di pagamento ed è destinata ai dipendenti pubblici e privati ma, a differenza della cessione del quinto, la rata, che pure viene trattenuta direttamente in busta paga, può arrivare sino ai due quinti dello stipendio netto. Tanto per la cessione del quinto, quanto per la delega di pagamento, è possibile chiedere il rinnovo del prestito, ridiscutendo i termini del contratto in corso, allungando la durata del rimborso e mantenendo la stessa rata pur ottenendo in prestito nuova liquidità. Quest’ultima serve a estinguere il prestito precedente mentre la restante parte è a disposizione del richiedente. L’operazione di rinnovo è possibile solo nel caso in cui sia trascorso il 40% del piano di rimborso (ad esempio, se il prestito è a 10 anni ne devono essere trascorsi 4). Fanno eccezione i finanziamenti di durata uguale o inferiore a 60 mesi che possono essere rinnovati anche prima che sia trascorso il 40% della durata del rimborso, a patto che il nuovo prestito duri 10 anni.

 

8. L’estinzione anticipata

E’ possibile estinguere in anticipo il prestito versando l’intero debito residuo e pagando una penale che normalmente è pari all’1% della somma dovuta a titolo di estinzione anticipata. Se previsto dal contratto, è possibile evitare il versamento della penale ma vanno comunque pagate le spese di istruttoria e l’imposta di bollo. La polizza assicurativa, di solito interamente versata in fase di stipula del prestito, deve essere rimborsata in un’unica soluzione per un importo pari alla quota del premio non goduto.

 

9. Il recesso del contratto di finanziamento

E’ possibile recedere dal contratto entro 14 giorni dalla sua stipula inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla banca o all’intermediario, nella quale si esprime la volontà di esercitare il diritto di recesso possibile in base alla legge 229/2003 che prevede per i consumatori la facoltà di ripensamento.

 

10. I vantaggi della cessione del quinto

Possono accedere a questa tipologia di prestito anche i cosiddetti cattivi pagatori o protestati proprio perché il finanziamento è in qualche modo garantito. Sempre per lo stesso motivo il prestito viene concesso con maggiore facilità rispetto alle formule di finanziamento classiche. Se si ha una anzianità lavorativa elevata e si percepisce un alto stipendio si possono ottenere in prestito somme importanti.